Il ComitatoIl Comitato Nazionale per il II centenario della morte di Giuseppe Piermarini è stato istituito il 20 marzo 2008 con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Le celebrazioni intendono riproporre all’attenzione della critica e del grande pubblico la figura e l’opera di un architetto tra i più rappresentativi della sua epoca. “La fortuna critica di Giuseppe Piermarini ha avuto eclissi e rilanci in periodi alterni come spesso accade agli artisti che vivono da protagonisti un’epoca di transizione e la cui opera è giudicata in funzione delle categorie critiche e delle tendenze entro le quali si preferisce inquadrarla. Soprattutto in questo secolo la storiografia architettonica è stata fortemente condizionata dal modello evoluzionistico imposto dalle teorie che vedevano nell’arte moderna il coronamento e superamento di ogni precedente esperienza. Il neoclassico, all’interno di questo modello, venne visto da alcuni come indispensabile anello della catena evolutiva, da altri come deviazione involutiva in quanto pausa nostalgica, rispetto a una sorta di movimento di liberazione dalle regole del passato, iniziato con il manierismo barocco e culminato nella cesura drastica delle avanguardie storiche. Sarebbe opportuno riflettere sulla contraddizione che oppone questo modello evoluzionistico a quello, ben più saggio e ‘moderno’, della Scuola di Vienna di Storia dell’Arte, che proprio all’inizio del ‘900 affermò la sterilità della metafora biologica (nascita, fioritura, decadenza) rivendicando a ogni periodo storico eguale diritto all’ascolto” (P. Portoghesi, La Scala ritrovata, in Giuseppe Piermarini. I disegni di Foligno. Il volto piermariniano della Scala, Milano 1998) |